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Cupressaceae

FAMIGLIA CUPRESSACEAE

Questa Famiglia, subcosmopolita (manca nella foresta tropicale pluviale e nella tundra artica), è costituita da piante arboree e arbustive sempreverdi (ad eccezione del genere Metasequoia) e resinose: circa 130 specie riunite in 30 generi. Le foglie possono essere squamiformi o aghiformi, normalmente glabre, opposte o verticillate; i fiori, monoici o dioici, non sono avvolti da brattee, i maschili costituiscono infiorescenze ridotte a pochi stami squamosi opposti o verticillati, i femminili sono formati da scaglie con alla base 1 o più ovuli; il frutto, detto galbulo, è costituito da uno strobilo seminifero indeiscente a forma di cono a scaglie legnose, a volte il frutto è carnoso (nel Juniperus); i semi sono per lo più privi di ali.

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Calocedrus decurrens (Torr.) Florin (Cedro della California), presente alle Cascine, pianta e (a) frutto.

Pianta coltivata nella zona del Caciaio e non inserita nel lavoro delle Cascine e del Bargo in quanto ritrovata successivamente alla pubblicazione. E’ un albero sempreverde, alto, nei paesi d’origine, fino a 60 m, proveniente dal N. America: ha chioma allungata e conica; le foglie (aromatiche se stropicciate) sono squamiformi, lunghe dai 2 ai 15 mm e aderiscono strettamente ai rametti; caratteristico è il frutto rappresentato da strobili ovali a squame. Il legno odora d’incenso.

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Cupressus sempervirens L. (Cipresso), presente alle Cascine e al Bargo, foglie e galbule.

Il cipresso, nonostante sia considerato da molti un albero rappresentativo della Toscana, non è indigeno italiano: le sue origini sembrano essere mediterraneo-orientali. Probabilmente fu introdotto nella nostra Penisola dagli Etruschi o dai Fenici a scopo decorativo e in seguito si è naturalizzato e diffuso forse anche perché favorito dall’uomo. Non serve descriverlo perché conosciuto da tutti. I suoi frutti, dette galbule, sono di forma sferica, prima di color verde e, dopo 2 anni di maturazione, brune, e si fendono in forma di squame legnose per fare fuoriuscire i semi. Dal suo legno profumato, duro e compatto, si ottengono mobili o infissi assai resistenti all’attacco dei tarli.

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Juniperus communis L. (Ginepro), presente al Bargo, foglie e bacche.

Si tratta di un arbusto o albero alto da 2 a 12 m, sempreverde, dioico (esistono piante femmina e piante maschio) che può sopravvivere fino a 400 anni. Ha portamento variabile (se esposto al vento può apparire assai contorto); le foglie aghiformi, pungenti, verde-glauche, sono lunghe 1-2 cm, con sulla faccia superiore una banda centrale biancastra; i frutti (presenti ovviamente solo sulle piante femmina) sono rappresentati da coni carnosi e globosi di colore verde-glauco che diviene nerastro a maturità; contengono per lo più 3 semi. Queste bacche sono commestibili e possono essere utilizzate in cucina o per la preparazione di liquori.

 

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