FAMIGLIA APIACEAE
Famiglia subcosmopolita molta ricca in specie, rappresentate soprattutto nelle aree temperate del pianeta (circa 3500 specie raggruppate in più di 400 generi); si tratta in genere di piante erbacee (a volte legnose). Molte sono velenose (ed anche mortali), numerose sono quelle utilizzate a fini alimentari, aromatizzanti o medicinali ed anche ornamentali. Importante per poter giungere ad una corretta determinazione delle varie entità è l’osservazione soprattutto del seme che appare molto diversificato (ma sarebbe bene contemporaneamente poter disporre anche dell’infiorescenza e delle foglie). I fiori sono disposti caratteristicamente in ombrelle (raramente in capolini o verticilli) e sono soprattutto ermafroditi ed attinomorfi (a volte i periferici all’infiorescenza sono zigomorfi, unisessuali o sterili); il calice manca di lembo o esso è rappresentato da 5 brevi dentelli; la corolla presenta 5 petali, a volte bilobi, di vario colore; le ombrelle sono spesso dotate di un involucro (verticillo di brattee) e composte di più ombrelle semplici di secondo ordine (umbellule) che a loro volta possono essere dotate di involucretto (verticillo di bratteole); le foglie sono composte (raramente semplici), alterne, senza stipole, ma spesso il picciolo risulta dilatato in una guaina.
Aegopodium podagraria L. (Giraldina silvestre), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenze e foglie.
Pianta glabra, alta fino a 80-100 cm; le foglie inferiori , a lungo picciolo, sono biternate a segmenti lanceolati e dentellati; le cauline sono sessili; i piccoli fiori bianchi (o rosati) sono riuniti in ombrelle a 10-20 raggi, mancanti di involucro e involucretto; il frutto è ovoide, lungo 3-4 mm, non altato. E’ specie commestibile ed officinale.
Bupleurum tenuissimum L. (Bupleuro a grappolo), presente alle Cascine, infiorescenze.
Questa pianta (alta 10-40 cm) è molto esile e di dimensioni contenute: è difficile da individuare fra le altre erbe. Ha foglie intere, semplici, lineari-acuminate; i fiori sono gialli e riuniti in piccole ombrelle a (1) 2-3 raggi terminali o ascellari; l'involucro è costituito da 1-4 segmenti ineguali, involucretto a 3-5 lineari-acuminati; i frutti sono subglobosi, a coste salienti un po' ondulate e papillosi.
Chaerophyllum temulum L. (Cerfoglio inebriante), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenze e infruttescenze.
E’ specie tossica, la sua ingestione provoca sintomi simili a quelli prodotti da una forte ubriacatura: da qui il nome volgare di Cerfoglio inebriante. Pianta bienne, alta 30-100 cm; le foglie sono bipennatisette e mucronulate; i piccoli fiorellini bianchi (o rosei) sono riuniti in ombrelle a 6-12 raggi ineguali; manca l'involucro, mentre l'involucretto è costituito da 5-8 segmenti ribattuti verso il basso; il frutto è liscio, lineare e lungo ca. 6 mm.
Conium maculatum L. (Cicuta di Socrate), presente alle Cascine, fusto, foglie e infiorescenze.
Si tratta della pianta con cui fu “giustiziato” il famoso filosofo greco Socrate. Si distingue dalle specie simili per avere il fusto cavo e maculato di bruno-porpora; inoltre per l’odore fetido che emana. E' pianta bienne, alta anche più di 1 m; le foglie basali sono assai grandi e più volte divise; i fiori bianchi sono riuniti in ombrelle a 10-20 raggi ineguali; l'involucro è costituito da 3-5 segmenti brevi e riflessi, l'involucretto da 3-6 segmenti lanceolati e pure riflessi; il frutto subgloboso è piccolo, glabro e compresso.
Daucus carota L. (Carota selvatica), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenza e infruttescenza.
Sembra che questa pianta sia la progenitrice della carota coltivata. E’ specie aromatica, commestibile e dotata di proprietà fitoterapiche (diuretica, decongestionante ecc.). Specie bienne, alta 30-80 cm, a foglie bipennatosette, fiori bianchi o rosei (il centrale è quasi sempre porporino), riuniti in ombrelle a 20-40 raggi; l’involucro è formato da 7-10 segmenti sottili con 2 lacinie laterali, l'involucretto è costituito da segmenti lineari interi o trifidi; il frutto è ellittico e dotato di aculei lunghi quanto la larghezza del frutto stesso. A maturità l'infruttescenza si richiude e assume forma ovalata.
Foeniculum vulgare Mill. subsp. piperitum (Ucria) Bég., (Finocchio selvatico), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenza.
Si tratta del famoso finocchio selvatico usato in Toscana soprattutto per insaporire i “ballotti”, ma non solo… La subsp. piperitum ha un sapore particolarmente piccante. E' pianta che può raggiungere e superare i 2 m di altezza; le foglie, da 3 a 4-pennate, presentano le ultime divisioni assai sottili; i fiori gialli sono riuniti in ombrelle a 4-10 raggi, prive di involucro; il frutto è lungo circa 5 mm e di forma ovata.
Oenanthe pimpinelloides L., (Finocchio acquatico), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenza e foglia superiore.
Il genere Oenanthe è costituito da specie erbacee, spesso velenose, annue o perenni; le foglie inferiori sono 2-3 volte divise, con segmenti lineari o ovati; i fiori sono piccoli e bianchi (a volte rosei), riuniti in infiorescenze a ombrello di 2-30 raggi, con involucretto a più segmenti e involucro nullo o a più segmenti; i frutti sono ovoidi e non compressi.
O. pimpinelloides è caratterizzata dalle foglie basali (bipennate a segmenti ovali) diverse da quelle superiori (pennatosette a segmenti lineari) e dai tuberi radicali ovoidi inseriti lontano dal fusto.
Oenanthe silaifolia M. Bieb., (Finocchio acquatico a foglie strette), presente alle Cascine e al Bargo, infruttescenza
O. silaifolia ha foglie superiori e inferiori simili (a base cuneiforme, si restringono gradatamente divenendo assai sottili) e i tuberi si presentano allungati e prossimi alla base del fusto.
Pastinaca sativa L., (Pastricciani), presente Cascine, la pianta intera.
E’ una pianta che in passato era utilizzata da noi a fini alimentari, soprattutto il tubero (allungato a mo' di carota), ma che è stata soppiantata in gran parte dalla patata al momento della sua comparsa in Europa. E' specie erbacea perenne, alta fino a poco più di 1 m; le foglie inferiori sono più volte divise in lacinie sottili; i fiorellini sono a petali gialli e le infiorescenza ad ombrella sono costituite da numerosi raggi ineguali; involucro e involucretto generalmente assenti; frutto ellittico con breve ala.
Physospermum cornubiense (L.) DC., (Fisospermo), presente al Bargo, foglie basali e particolare dell'infiorescenza.
Il nome del genere deriva dal greco, physa (vescica) e spermum (seme), allusione all’aspetto dei semi “rigonfi”. E' specie erbacea perenne, alta 50-120 cm; le foglie inferiori sono più volte divise e ricordano quelle dell'aquilegia (è chiamata anche P. aquilegifolium); i fiorellini sono bianchi e riuniti in infiorescenze ad ombrella di 10-25 raggi, con involucro a piccoli segmenti patenti e involucretto di 1-5; frutto didimo, compresso e glabro.
Scandix pecten-veneris L., (Pettine di Venere), presente alle Cascine e al Bargo, infruttescenze.
Spesso i nomi delle piante sono ispirati alla mitologia: in questo caso la forma delle infruttescenze, a lunghi segmenti, ha ricordato al botanico che l'ha denominata un pettine così grazioso da poter essere utilizzato da Venere, dea dell’amore. Pianta annua, alta da 10 a 40 cm; le foglie picciolate sono 3 volte divise a segmenti terminali sottili; i fiori sono bianchi e riuniti in ombrelle semplici a 1-3(-5) raggi robusti e più brevi dei frutti (allungati e con rostro terminale distinto); l'involucretto è formato da da 5 segmenti bi- o tri-fidi, oppure pennatosetti.
Sison amomum L., (Amomo germanico), presente alle Cascine, infiorescenze e foglie cauline.
Pianta aromatica che si incontra nei luoghi umidi e che deriva il proprio nome (Sison) da una specie officinale della Siria ricordata da Dioscoride (medico-botanico greco, vissuto ai tempi di Nerone). Erbacea bienne, alta da 30 a 50 cm, a foglie inferiori pennatosette a 5-9 segmenti dentati al margine e di forma ovale (nelle superiori i segmenti sono lineari); i fiorellini bianchi sono riuniti in numerose piccole ombrelle a 3-6 raggi ineguali; involucro a 1-3 segmenti lineari e involucretto 1-5 molto piccoli; il frutto, piriforme e costoluto, è lungo 2-3 mm.
Tordylium apulum L., (Ombrellini pugliesi), presente alle Cascine, infiorescenza.
Il genere Tordylium è costituito da noi piante erbacee annuali, con foglie semplici, pennate o pennatosette, fiori bianchi o rosei riuniti in ombrelle a 4-10 raggi dotate di involucro e involucretto, frutto orbicolare o ovato, compresso e a margine evidentemente ispessito.
T. apulum ha l'infiorescenza caratterizzata da fiori periferici a un solo petalo molto grande e a due lobi ineguali. E’ specie alimentare (ricorda il prezzemolo) e officinale (in particolare sembra molto ricca di vitamina E). E' alta 10-60 cm, ha foglie pennate a segmenti ovali e dentellati; i piccoli fiori bianchi sono riuniti in ombrelle a 5-8 raggi; involucro a 5-7 brattee e involucretto a bratteole simili, ma più brevi; il frutto, non ispido, è ellittico a bordo espanso e crenulato.
Tordylium maximum L., (Ombrellini maggiori), presente alle Cascine, infiorescenza e infruttescenza.
T. maximum ha altezza ed aspetto simile alla precedente; se ne distingue soprattutto per avere sul fusto setole assai scabre e rivolte in basso, per il segmento superiore delle foglie lanceolato ad inserzione cuneiforme e per i frutti ispidi.
Torilis africana Spreng., (Lappolina purpurea), presente al Bargo, la pianta.
Il genere Torilis è rappresentato da piante erbacee annuali o più raramente bienni; i fusti sono rudi e le foglie inferiori bipennatosette; i piccoli fiori sono bianchi o rosei e riuniti in ombrelle a 2-12 raggi; l’involucro è assente o costituito da 1-5 segmenti e l’involucretto è presente e a segmenti multipli; il frutto, da lineare a ovoidale, è lungo 2-3 mm, un po’ compresso e fra le creste si trovano numerose spine o tubercoli.
T. africana, annua e alta 20-60 cm, è caratterizzata, rispetto alle altre piante congeneri con infiorescenze terminali, da involucro assente o ridotto, da ombrelle con un numero di 2-3 (4) raggi e dalle foglie superiori spesso divise in segmenti lineari e allungati; i petali oltre che bianchi possono essere rosei o violacei.
Torilis arvensis (Huds.) Link, (Lappolina dei campi), presente alle Cascine, infiorescenza.
T. arvensis, annua e alta 20-60 cm, è caratterizzata, rispetto alle altre piante congeneri con infiorescenze terminali, da involucro assente o ridotto e ombrelle a più di tre raggi con foglie superiori a segmenti non particolarmente allungati e sottili; i petali sono sempre bianchi.
Torilis japonica (Houtt.) DC., (Lappolina del Giappone), presente al Bargo, particolare della pianta.
T. japonica, annuale e alta da 20 a più di 100 cm, è caratterizzata, rispetto alle altre piante congeneri con infiorescenze terminali, dall’involucro delle ombrelle ben sviluppato a 4-8 (12) brattee.
Torilis nodosa (L.) Gaertn., (Lappolina nodosa), presente alle Cascine, particolare e (a) infiorescenza.
T. nodosa, annuale e alta 20-60 cm, si caratterizza, rispetto alle specie congeneri, per portare le infiorescenze opposte alle foglie e lateralmente sul fusto (infiorescenze non terminali); inoltre il fusto è prostrato e le ombrelle hanno raggi molto brevi (subnulli).