Il Comune di Poggio a Caiano celebra la giornata internazionale della donna fotografando le donne poggesi sul loro luogo di lavoro.
“Questa giornata - dichiara la presidente della commissione pari opportunità Paola Vettori - è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne nel mondo, ma allo stesso tempo le discriminazioni di cui sono state e sono tutt’oggi ancora vittime, anche in campo lavorativo. È pensando a questo, che abbiamo voluto celebrare l’8 marzo di quest’anno rivolgendo la nostra attenzione e il nostro sguardo alle donne sul lavoro. Insieme alla collega Marina Sforazzini siamo così andate a giro per Poggio ad immortalare le nostre donne negli uffici, nei negozi, nelle aule e in tutti quei contesti che ogni giorno le vedono impegnate. Vogliamo ringraziare l’assessore alle pari opportunità Maria Teresa Federico per la disponibilità, la sensibilità e il sostegno all’iniziativa e chiedere scusa a chi abbiamo dimenticato, ma questo vuole davvero essere un lavoro in divenire, perché l’8 marzo non è solo oggi, ma tutti i giorni, e a queste foto se ne possono e se ne potranno aggiungere altre per raffigurare così tutta la ricchezza che le donne rappresentano per la nostra comunità”.
Tutte le donne di Poggio che lo desiderano potranno quindi inviare una foto che le ritrae sul luogo di lavoro all'indirizzo segreteria@comune.poggio-a-caiano.po.it. Tutte le foto raccolte potranno essere utilizzate per nuove campagne di comunicazione del Comune.
“Oggi - aggiunge l’assessore alle pari opportunità Maria Teresa Federico - è l’occasione per ribadire ancora una volta il nostro grazie alle donne che ogni giorno e in ogni contesto mettono impegno, passione e tenacia, facendosi parte attiva e costruttiva della nostra comunità. Queste fotografie, insieme a tutte quelle che non abbiamo scattato, costituiscono un bellissimo puzzle che ci deve ricordare e sollecitare a non abbandonare mai, l’8 marzo e tutti gli altri giorni, l’impegno verso il completo raggiungimento della parità di genere”.